Franco Battiato: dalla politica al teatro dell'opera

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Franco-BattiatoSi potrebbe dire che la politica gli stesse stretta. Non voleva che lo si chiamasse assessore ma semplicemente Franco e la sua breve esperienza al parlamento regionale gli ha fatto assaporare il gusto amaro di certi giochi e compromessi che lui proprio non tollera e con ragione. Al di là della battuta che gli ha causato l’esclusione dalla politica regionale e che di certo sarebbe dovuta essere circostanziata e meglio spiegata, resta una verità di fatto: quanto accade in politica spesso è inaccettabile. Il mandato quinquennale durato solo cinque mesi ci ha restituito il Battiato di sempre, spontaneo senza mezze misure e molto diretto, quello che piace ai suoi ammiratori. Benché importante, la partecipazione politica è quella a cui il pubblico fa meno riferimento anche perché si è consumata contemporaneamente all’uscita dell’ultimo album “Apriti sesamo” e del conseguente tour di presentazione che dopo aver fatto trappa nelle principali città del nord Italia e una parentesi europea è approdato in Sicilia. Anche qui Battiato si è esibito nei principali capoluoghi di provincia. Ad accompagnare il maestro nei live Carlo Guaitoli al pianoforte, Angelo Privitera alle tastiere, Davide Ferrario alla chitarra, Andrea Torresani al basso, Giordano Colombo alla batteria, Simon Tong alla chitarra e i maestri del Nuovo Quartetto Italiano.

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In scaletta brani del nuovo lavoro discografico e i maggiori successi del repertorio del cantautore. La particolarità del mini tour siciliano è rappresentata dai due concerti sinfonici per il teatro Bellini di Catania. Sul palco l’orchestra diretta dal maestro Xu Zhong ha accompagnato Battiato con un programma molto vasto in cui hanno trovato spazio le canzoni più rappresentative della sua carriera e alcuni classici dall’estero.

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“Un irresistibile richiamo” , “Caliti juncu”e “Il serpente” novità dell’ultimo discografico hanno dato il via al concerto a cui ha preso parte il filosofo Manlio Sgalambro suo amico e collaboratore ai testi da oltre quindici anni. Alle letture di Sgalambro si sono alternanati brani quali “Plaisir d’amour” di Jean paul Martini, Gestille senhsucht di Johannes Brahms poi Wagner con “Schmerzen”, Roger Quilter e “Come array death” fino a “Se mai” di Charlie Chaplin dal testo italiano di Giorgio Calabrese. Sin dalle prime note il pubblico del Bellini, notoriamente critico nei confronti di tutti gli artisti, ha accolto con molto entusiasmo le performances del cantautore dimostrandosi attento e partecipe. Un problema tecnico al microfono ha interrotto l’atmosfera rigorosa e le battute ironiche di Battiato, tra una canzone e l’altra, hanno aggiunto un tocco d’ironia alla serata.

Franco-Battiato1Battiato ha omaggiato Sergio Endrigo, uno dei suoi autori preferiti, con “Aria di neve”.Uno scroscio di applausi si è levato dal loggione e dal parterre all’esecuzione dei suoi più grandi successi, “Prospettiva nievskj”, “Lode all’inviolato”, “L’ombra della luce”, l’ovazione per “La cura” e “Povera patria”, quindi “Il re del mondo” e “Le sacre sinfonie del tempo”. Immancabili i bis, durati almeno venti minuti, con i quali l’autore ha deliziato fans e neofiti spaziando tra classici del suo repertorio come “Gli uccelli”, “La stagione dell’amore”, un emozionante omaggio a Giuni Russo con “L’addio” e il brano che sarebbe stato impossibile non eseguire a Catania “Stranizza d’amuri”. La eco di questi concerti rimarrà a lungo nella mente e nel cuore degli spettatori e tutto fa pensare che è meglio vedere Battiato all’opera che in politica!

Michele Creazzola

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